Sale e salute vanno sempre di pari passo? Scopriamolo insieme!

Alimentazione sana, equilibrio psichico e movimento regolare: sono questi i tre segreti per contrastare l’invecchiamento arterioso. Elemento fondamentale per riuscire in questo intento è trovare cibi che abbiano un basso contenuto di sale: questi ritarderanno l’insorgere di una possibile ipertensione o faranno regredire una situazione già compromessa.

C’è chi dice di non assumere sale, ma quotidianamente mangia pane, formaggio, salumi, pizza o patatine. L’accento va posto non sul pizzico messo sulla carne o l’insalata, ma sulla quantità assunta durante l’arco di tutta la giornata. Converrebbe evitare salumi e formaggi in primis, e sostituire il sale contenuto lì con carne, pesce e uova (senza dubbio più salutari). Pane e pizza potrebbero essere fatti in casa senza abusarne nel quantitativo, o si potrebbe non salare l’acqua della pasta. Piccole abitudini che, alla lunga, potrebbero senza dubbio giovare alla propria salute.

Pressoché ogni alimento contiene sale ed è indispensabile alla vita. Tuttavia, non tutti coloro che ne assumono in grandi quantità sviluppano ipertensione. Bisogna monitorare costantemente il consumo di formaggi, salumi, dadi da brodo, salse industriali, pesce o carne in scatola, sottaceti, olive, patatine, pizze, prodotti da forno. Chi pranza spesso fuori, è bene che controlli i piatti che ordina, scegliendone di più semplici e poco salati (nei limiti del possibile).

Alternative al sale? Ne esistono eccome. È possibile usare, al posto dei dadi da brodo ordinari, quelli senza sale o vegetali. Usate altre spezie: pepe, curry, curcuma, zenzero, origano, rosmarino, aglio, cipolla, ecc. È necessario ricordare che gli alimenti salati stimolano le aree cerebrali della gratificazione, quindi è normale sentirne il bisogno. Non essendo possibile eliminarlo del tutto, l’OMS ha raccomandato le dosi ideali quotidiane: 6 grammi, contenuti ad esempio in 100 g di prosciutto crudo o speck. Purtroppo, in media, in Italia ne consumiamo circa il doppio, mentre negli USA circa 3-4 volte tanto.