Pasqua: manca poco e saremo sommersi da uova di cioccolato, colombe e carne d’agnello, da sempre tra i protagonisti della nostra tavola durante il periodo pasquale. Ma chi segue un percorso alimentare e non vuole vanificare i risultati raggiunti durante la dieta dovrà, ovviamente, stare attento nello scegliere cosa mangiare.
Come per ogni periodo di festa vi troverete ad affrontare una vera sfida contro le tentazioni, poiché è difficile godersi la festa senza riempirsi di calorie, mentre è impossibile non concedersi qualche “strappo” durante le feste.
È possibile farlo senza sentirsi in colpa e senza vanificare i risultati? Qualche sgarro è possibile, ma occorre usare la testa per non compromettere la dieta.
Le uova di Pasqua
La quantità di cacao contenuta nelle uova di Pasqua può rivelarsi determinante nel differenziare la qualità del cioccolato. Per questo bisogna leggere attentamente le etichette, verificando qualità e scadenza dei prodotti. Se l’uovo non contiene grassi vegetali è considerato puro e dovrebbe avere un costo intorno ai 35-45 euro al KG.
Ma il cioccolato fa bene o no alla nostra dieta? Sicuramente il cioccolato fondente ha meno calorie di quello a latte, ma non va considerato un alimento dietetico. Il consiglio è quello di consumarlo con buon senso, limitandosi a quantità comprese tra i 30-40 grammi, se non si soffre di patologie specifiche.
La colomba pasquale
Anche nel caso delle colombe, più che alla marca, si consiglia di guardare le etichette e controllare gli ingredienti. Da un punto di vista nutrizionale, la colomba tradizionale resta quella più leggera, con circa 400 calorie per ogni 100 grammi, rispetto a quanto contenuto in quelle farcite. Più che le calorie, le componenti più pericolose sono tra i grassi vegetali, come l’acido palmitico. In questi casi è possibile un piccolo strappo ma bisogna fare attenzione a non eccedere.
La carne d’agnello
Primo errore da no fare è l’acquisto di carne di agnellone, possibilmente importato da paesi come l’Australia, al posto dell’agnello. L’agnello da latte dovrebbe avere un peso compreso tra gli 8 e i 12 kg, con 4-5 settimane di vita, mentre l’agnellone va dai 12 ai 20 kg e qualche settimana in più. Per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali, la carne di agnello ha un livello di grasso superiore a quello del vitello, ma escludendo la parte grassa la percentuale è ancora più bassa. La carne d’agnello si rivela comunque una importante fonte di potassio, di vitamina B12, folati e oligoelementi antiossidanti, come il selenio e lo zinco. Quanto alla cottura, il consiglio è di consumarlo arrosto, bollito o alla griglia, togliendo la parte esterna che raccoglie la maggior parte del condimento.
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