Italiani sempre più favorevoli al biologico: quali sono i prossimi obiettivi?

Mai come quest’anno è salito il consumo di alimenti biologici. A giugno 2020, si è stimato il raggiungimento di 3,3 miliardi di euro, grazie anche alla spinta green dettata dalla pandemia. È ancora la Coldiretti ad aver diffuso un rapporto sul tema, analizzando la crescita del settore ormai in rialzo da un decennio.

Si raggiunge il +11% di vendite nei supermercati, soprattutto parlando di ortaggi o uova. Nel 2019 l’Italia è stato il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico, con un aumento del 2% degli operatori coinvolti e 2 milioni di ettari sfiorati. Maggiori anche le importazioni, con un incremento totale del 13,1% rispetto all’anno precedente e cereali, frutta fresca e secca in primo piano.

Quali sono i prossimi obiettivi?

La ministra Bellanova ha posto l’accento sui controlli rigidi e rigorosi che il settore necessita, al fine di non danneggiare il sistema agroalimentare italiano. Questo timore è dovuto alla sempre maggiore incidenza di tali prodotti sul mercato nazionale e non. La Commissione Europea ha posto l’obiettivo del raggiungimento del 25% di superfici a bio entro il 2030 e l’Italia si candida per fare la sua parte al meglio. Ciò, ovviamente, senza disperdere il patrimonio di qualità che già possiede.

È necessario inoltre mantenere altissima l’attenzione sui prodotti in arrivo dall’estero, specialmente dall’Asia (un terzo). Anche la stessa Corte dei Conti europea ha invitato a rafforzare e irrigidire le verifiche sulla qualità degli alimenti in arrivo in Italia, al fine da mantenere alto anche lo standard europeo.

L’agroalimentare italiano passa anche da questo genere di agricoltura. Il comparto è assolutamente in crescita e, con questo slancio, presto sarà possibile ridurre le importazioni e affermare un modello tricolore ancora più solido. La strada tracciata è quella giusta. Ora bisogna solo continuare così.