Combattere queste due patologie con la dieta è possibile? Sembrerebbe di sì. Tuttavia, non ci sono consigli alimentari standard, viste le diverse origini dei disturbi causati da carente o eccessiva sintesi di ormoni tiroidei.
La corretta funzionalità tiroidea passa dal ruolo chiave giocato dallo iodio. La sua mancanza è una delle cause più comuni di insorgenza della malattia, insieme ad alterazioni del sistema immunitario. Non dimentichiamo però che uno smisurato apporto del minerale può alterare oltremodo l’efficienza della tiroide.
Non consigliamo di utilizzare integratori di iodio, vista la complessa origine della malattia e non essendo certa la risposta che il nostro corpo possa dare. È preferibile scegliere semplicemente alimenti ricchi di iodio, come pesce di mare, alghe marine, molluschi o sale marino integrale. L’unico vantaggio dell’integratore risiede nelle dosi “certe” di minerale presenti al suo interno.
In caso di ipotiroidismo da carenza iodica, esistono cibi che aumentano notevolmente il suo fabbisogno specie se consumati crudi. Parliamo di cavoli, broccoli, cavolfiori, rape, ravanelli, soia e semi di lino. Questi sono detti gozzigeni e andrebbero pertanto consumati con moderazione. Si possono mangiare carote, sedano e finocchi, anche come spuntini, ma non dimenticatevi di bere molta acqua nell’arco della giornata.
Da anni, studi affermano che, oltre al deficit di iodio, anche altri particolari fattori contribuiscono all’insorgenza dell’ipotiroidismo. Si tratta in particolare della carenza di selenio. Esso gioca un importante ruolo nel metabolismo degli ormoni della tiroide T3 e T4, della cui sintesi si occupa lo iodio stesso. Cereali, carne e pesce ne sono fonti molto ricche.
In caso di ipertiroidismo, bisogna evitare fumo e alcol, arricchendo l’organismo di vitamine, minerali, fibre e poche calorie nello stesso tempo. In questo caso alimenti come broccoli, spinaci e rape sono da preferire; per ciò che riguarda la frutta, andrebbero bene pere, pesche, papaya, mango, ma anche pompelmo, uva e arance. Controllare sempre l’apporto di carboidrati, scegliendone sempre di integrali e dietetici. Infine, limitate l’assunzione di formaggi affumicati, crostacei, molluschi, salse piccanti e carni grasse.
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