Stanchezza, senso di debolezza e mal di testa sono sintomi della mancanza di uno dei principali nutrienti per il nostro organismo: il ferro. È molto probabile che nel vostro sangue la concentrazione non sia sufficiente. Specialmente per le donne, che ne necessitano in quantità maggiore rispetto agli uomini a causa del flusso mestruale. Tuttavia, dal punto di vista alimentare è possibile sopperire a tale mancanza, assimilandolo in modo più efficiente.

Come si può assumere una corretta dose giornaliera di ferro?

Alcune accortezze riguardanti la dieta possono venire in aiuto. In primis, poiché si tratta anche della tecnica più efficace, è importante usare il limone, fonte di vitamina C e acido citrico. Entrambi favoriscono l’assorbimento di ferro, ed è quindi buona pratica condire gli alimenti con esso o aggiungerlo all’acqua durante i pasti.

L’Istituto Nazionale d Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) ha messo in evidenza che siano i cereali e i suoi derivati a rappresentare la prima fonte di ferro. Essi forniscono circa il 31% del totale, mentre pane e pasta provvedono per un buon 18%. Non dimentichiamo come il ferro sia diviso, in base alla biodisponibilità, in ferro eme e non eme. Il primo, contenuto nei prodotti animali, è maggiormente assorbibile, ma questo non esclude la possibilità di poter assumere ferro anche attraverso alimenti vegetali. È solo necessario mangiarne in maggiore quantità.

Per fare degli esempi pratici, un piatto di vongole ne contiene 21 mg, mentre 2 cucchiai di timo secco 12,4. Una ciotola di radicchio verde 6,3 mg, invece 100 g di carne di cavallo solo 3,9, a differenza di 100 g di filetto di manzo che si fermano a 1,9 mg.

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