Farina 0 o 00: quali differenze tra le due tipologie?

Nell’elencare gli ingredienti di diverse ricette, molto spesso si trovano specifiche per quanto riguarda la farina. Per fare del pane o la pizza, sarebbe ideale usare la tipologia 0, mentre per i dolci la più consigliata è la 00.

In effetti, di farine ne esistono di moltissimi tipi: ceci, mais, orzo, segale, farro, avena, riso. Essa deriva dalla macinazione di semi e cereali di qualità varia. In tutte le ricette, si preferisce prendere in considerazione la farina ottenuta con l’utilizzo del grano tenero.

Attraverso questo meccanismo, se ne crea una più o meno pura in relazione alla percentuale di crusca che persiste al suo interno. É anche necessario tenere d’occhio il grado di raffinazione applicato. Più viene setacciata la farina, maggiormente sarà priva di crusca e avrà un colore tendente al bianco.

La tipo 0 è considerata la migliore da utilizzare nella realizzazione di pasta fresca e prodotti lievitati in genere. Contiene un discreto quantitativo di glutine, il che permette agli impasti di essere più elastici e consistenti.

La tipo 00 viene setacciata ulteriormente, ha un colore bianco puro e dalla consistenza molto fine. È prevalentemente priva di crusca, ha un quantitativo molto alto di amido ed è l’ideale per dolci e diversi esemplari di pane.

Negli ultimi tempi, diversi casi di celiachia hanno individuato la farina 0 come la principale causa di questa intolleranza, data la sua grande quantità di glutine. Tuttavia, non è consigliato abusarne nemmeno da parte di coloro che non sono celiaci, poiché accresce la glicemia nei soggetti a rischio. Ciò è dovuto alla sua capacità di aumentare l’amido presente nel nostro organismo.

È possibile impiegare la farina 00 anche in caso di dieta vegana e vegetariana. Ad ogni modo, vista la mancanza di proteine che la caratterizzano, è necessario unirla con altri alimenti che possano compensare questa mancanza.