L’acne è un disturbo dal quale tutti, chi più chi meno, siamo passati. Per molti ragazzi è un disturbo passeggero, ma possono persistere alcuni casi gravi in cui le lesioni cutanee sono talmente profonde da causare cicatrici. Nel 2019 è stato calcolato che almeno una persona su dieci soffre di acne, diventando presto l’ottava malattia più diffusa al mondo. L’apice viene raggiunto tra i 12 e i 25 anni, ma ne soffre anche il 40% delle donne adulte.

Questi sintomi appaiono di solito con lo sviluppo sessuale, quando fanno la loro comparsa il testosterone e il resto degli ormoni androgeni. Circa l’80% degli adolescenti ha avuto manifestazioni di questo tipo, peggiorate spesso da altri ormoni legati – ad esempio – allo stress o all’insulina.

Come può aiutare il cibo?

Ultimamente, grazie a diverse ricerche e studi sul tema, è emerso un collegamento importante tra questa patologia e il cibo. Il consumo di latticini, cioccolato, dolciumi, bevande zuccherate e merendine è molto più intenso in chi soffre di brufoli e punti neri. In aggiunta, lo stress, ma anche saponi particolarmente aggressivi, ricoprono un ruolo fondamentale in queste manifestazioni cutanee. È anche altamente probabile che una predisposizione genetica specifica possa aumentare l’insorgere di questi sintomi.

Un corretto stile di vita può ridurre al minimo l’incidenza di fattori che favoriscono l’infiammazione. Fumo e diete ricche di zuccheri complessi andrebbero assolutamente evitati, così come mantenere un corretto peso forma può aumentare le chance di evitare complicazioni.

In aggiunta a uno stile di vita più salutare, possono aiutare a combattere l’acne specifici cosmetici acquistabili senza prescrizione medica o diversi antibiotici, nei casi più complessi.

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